Arteterapia grafica, pittorica e visiva

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Potremmo dire che l’Arteterapia, conosciuta anche con il termine inglese Art Therapy, sia il luogo dove arte e benessere si incontrano. Sebbene le Arti Terapie includano diverse modalità espressive, come ad esempio  la Musicoterapia e la Danzaterapia, in questo caso ci occuperemo nello specifico dell’Arteterapia grafica, pittorica e visiva. Faremo dunque riferimento a tecniche e mezzi artistici che parlano di disegno, pittura, scultura, collage, poesia e scrittura creativa.

Almeno per quanto riguarda il mio percorso di studi – dedicato maggiormente all’ambito della Psicologia sociale e del lavoro – ho avuto pochissime occasioni in cui approfondire il discorso su questo tema, per lo più ho imparato a conoscere il disegno a livello valutativo\diagnostico, principalmente nell’ambito dei metodi di indagine, sto pensando al Test del Disegno dell’Albero Koch, al Test del Disegno della Famiglia di Corman, o ancora al Test del disegno dalla Figura Umana di Machover, per nominarne alcune, ma vi sono certamente altri test o tecniche terapeutiche che utilizzano il disegno come veicolo comunicativo ed espressivo. Fortunatamente poi, in occasione del tirocinio, ho avuto modo di approfondire questo ambito.

Solo negli anni ’70, in seguito alla legge Basaglia,  l’Arte Terapia è stata introdotta in ambito ospedaliero come strumento terapeutico, inizialmente in riferimento alla musicoterapia, poi, negli anni, sono state riconosciute anche altre tecniche come disegno, pittura, danza e movimento. L’Arteterapia non è una professione sanitaria e non prevede attività riservate alle professioni sanitarie; in questo senso il termine “terapia” non è inteso in un’accezione strettamente sanitaria, bensì in riferimento alla nozione estensiva di “salute” così come formulata dall’OMS:

“stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”.

Organizzazione Mondiale della Sanità (1986).

Se si intende il concetto di salute in questi termini, allora anche il suo raggiungimento o il suo ripristino non passano esclusivamente per la funzione delle professioni sanitarie. L’Arteterapia viene pertanto utilizzata anche in ambito sanitario come risorsa complementare e aggiuntiva, su indicazione e sotto la responsabilità del personale sanitario. Nella maggior parte dei casi comunque, si diffondono laboratori di Arte Terapia aperti a tutti ma prevalentemente al di fuori dall’ambito sanitario e psichiatrico.

Entriamo a questo punto nello specifico del tema che ci interessa: Ateterapia grafica, pittorica e visiva.

La pittura, la scultura, la musica, il teatro sono da secoli forme di “autoterapia” a cui l’essere umano dà forma secondo una grammatica ed una necessità espressiva vecchia quanto la preistoria, quando già gli uomini delle caverne disegnavano scene di caccia nelle pareti delle grotte con scopo propiziatorio. Ancora oggi,

lasciare una traccia nel foglio significa lasciare una traccia della propria esistenza, della propria esperienza e della propria creatività riconoscendo se stessi:

“la persona attua un riconoscimento di sé e della propria presenza in grado di lasciare una traccia. Inoltre nel momento in cui le sensazioni si traducono nell’oggetto artistico, avviene un processo di auto-comprensione più profonda” (Lissi e Fantozzi, 2016).

Vorrei a questo punto chiarire la differenza tra Arteterapia ed Arteterapia emozionale: quello che le accomuna è senza dubbio l’utilizzo del mezzo artistico prendendo in considerazione tutti i suoi aspetti: colore, tratto, pressione, forma, rapporto spazi pieni-spazi vuoti. Grazie all’osservazione di questi elementi è possibile offrire una lettura dell’opera, anche in assenza della persona che l’ha eseguita, è qui che incontriamo la principale differenza tra Arteterapia ed Arteterapia emozionale: l’Arteterapia, attraverso l’osservazione delle forme, del tratto, dei colori, della posizione e delle dimensioni, è in grado di attribuire un significato all’opera secondo linee di interpretazione convenzionali (anche in assenza dell’utente); l’Arte terapia emozionale invece, si pone l’obiettivo di accompagnare la persona nella presa di contatto con le proprie sensazioni, emozioni ed i propri vissuti, svincolandosi da una lettura standardizzata ma piuttosto orientata all’emergere del significato personale, perciò il professionista è lì presente a fare da guida e supporto. L’obiettivo dell’Arte terapia emozionale è dunque quello di facilitare la persona ad espimere le proprie emozioni e sensazioni, parlare di sè, riscoprirsi e ascoltare i propri vissuti.

“L’intervento si svolge attraverso un percorso nel quale l’operatore è protagonista di quanto l’utente esprime attraverso contenuti personali che possono essere: ricordi, sensazioni, sogni, desideri,emozioni, venuti in figura con il dipingere, il disegnare o il modellare. Questo avviene in un luogo protetto, in quanto l’operatore di Art Therapy Emozionale prepara i materiali e l’ambiente in modo da creare un clima di rilassamento e tranquillità per favorire la libertà di espressione non verbale (…). In questo intervento, che può essere individuale o di gruppo, è importante la relazione  con il conduttore che crea il contesto relazionale adatto perchè l’utente senta di potersi fidare (…) in un clima di non giudizio dove non vi sono aspettative improprie sul lavoro artistico” (Lissi e Fantozzi, 2016)

L’ Arteterapia Emozionale è un’esperienza aperta a tutti, tanto ai bambini, quanto ai giovani e agli adulti, sia in situazioni di difficoltà o patologia che non. E’ possibile realizzarla sia durante incontri individuali che di gruppo, dove gli scambi tra i vari membri ne possono ulteriormente amplificare gli effetti.

“Ciò che conta non è il prodotto artistico finale, ma il processo creativo in sé, l’esprimersi, l’emozione contattata, il cuore, il sentimento”.

(Lissi e Fantozzi, 2016).

L’Arteterapia conosce bene il potere e le potenzialità di ogni strumento perché la presa di contatto va modulata e adattata alle specifiche caratteristiche dell’individuo o del gruppo. Dai pastelli alla creta fino alla tempera, ogni strumento porta con sè potenzialità diverse in termini di espressione, contatto e contenimento. La persona si sentirà al sicuro all’interno di una bolla contenitiva dove, anche in assenza del linguaggio verbale, scoprirà di comunicare ed esprimere molto di più di quanto non si sarebbe aspettata; sì, perchè spesso l’arte ci coglie alla sprovvista e tira fuori quello che non ci aspettavamo o che, forse, non volevamo neanche vedere, e ci fa così il regalo di scoprirci e conoscerci, un colore alla volta.

L’Arteterapia emozionale è un’esperienza estremamente versatile ed aperta ai più vasti ambiti di applicazione, a tale proposito dal 2006 è attivo il progetto di “Arte in Corsia” in ambito sanitario, nei reparti di Psichiatria, Pediatria, Geriatria ed Hospice dell’Ospedale M. Bufalini di Cesena sostenuto dall’Associazione di promozione sociale ArtinCounselling di Cesena. “Il lavoro svolto dai volontari (…) ha (…) l’obiettivo di aiutare l’utente ad esprimere il proprio stato d’animo, le proprie emozioni, e sentimenti attraverso l’utilizzo di materiale artistico, in un momento di vulnerabilità come può essere l’esperienza della malattia, favorendo anche l’integrazione tra utenti ed operatori e migliorando la compliance delle cure” (Lissi e Fantozzi, 2016). Grazie all’esperienza dei volontari è stato possibile svolgere anche una ricerca scientifica in collaborazione con l’Università di Bologna, sede di Cesena Dipartimento Dinamico, i cui risultati hanno dimostrato un miglioramento dello stato affettivo del bambino in seguito all’attività di Art-therapy svolta presso il reparto di Pediatria dell’Ospedale M. Bufalini di Cesena.

Martina Mancinelli

Bibliografia

Anni, D. (2009). Relazione scientifica: validità dell’Arte Terapia presso l’ospedale bufalini di cesena-“Pediatria”. Gentili lettori, 29.

Carta di Ottawa per la promozione della salute. (1986). Prima Conferenza Internazionale sulla Promozione della Salute; Ottawa, Canada, 7-21.

 Lissi, C. G., & Fantozzi, A., (2016). Comunicare se stessi nell’Arte. Esperienza di arte emozionale nel reparto di psichiatria dell’Ospedale Bufalini di Cesena. Armando Editore

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