Vorrei iniziare un percorso di psicoterapia, ma come faccio?

psicoterapia
Tempo di lettura 6 minuti

È  da un po’ di tempo che ti piacerebbe iniziare un percorso di psicoterapia ma non sai a chi rivolgerti o come muoverti. Casomai ti senti anche un po’ imbarazzato a chiedere informazioni e pensi “Se sento la necessità di andare da uno psicologo sono matto?”.

Da chi vado? Da uno psicologo? Da uno psicoterapeuta? Quanto mi costerà? Cosa mi faranno fare?

Se ti riconosci in queste riflessioni questo articolo fa al caso tuo! L’obbiettivo è proprio quello di fare chiarezza e fornirti le informazioni utili per avviarti ad un percorso in modo consapevole. Buona lettura!

  1. Psico al servizio della salute: Perché iniziare una terapia?
  2. Psicologo o Psicoterapeuta?
  3.  Percorso attraverso il Servizio Sanitario Pubblico
  4. Percorso di psicoterapia Privata
  5. Cosa mi fanno fare?
  6. Dove posso trovarli ?

1- Psico al servizio della salute: Perché iniziare una terapia?

Partiamo insieme da un assunto: la tutela della tua e della altrui salute mentale è un diritto, non una vergogna! Se un giorno ti dovessi svegliare con un tremendo male ai denti probabilmente ti affideresti ad un dentista. Il dentista, con i suoi 10 anni di studi di medicina alle spalle, guardando i tuoi denti probabilmente troverebbe una carie e risolverebbe il problema con una bella otturazione.

Per lo stesso motivo affidarsi ad uno psicologo o ad uno psicoterapeuta, se riscontri delle difficoltà emotive o comportamentali, sarebbe sicuramente la scelta giusta da fare. Il benessere psicologico è di fondamentale importanza tanto quanto il benessere del corpo, come evidenziato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non la semplice assenza di malattia o di infermità”.

Organizzazione Mondiale della Sanità

Iniziare un percorso psicologico o psicoterapeutico vuol dire affidarsi ad un professionista della salute mentale appartenente ad un Ordine professionale, la cui attività è regolata da un Codice deontologico, ed il cui obbiettivo sarà quello di portarti a sviluppare delle conoscenze e competenze sul tuo funzionamento mentale e quindi a gestire al meglio le tue difficoltà.

Psicologo o psicoterapeuta?

Lo psicologo all’interno di un setting clinico è abilitato a fare una valutazione iniziale della problematica attraverso l’utilizzo di strumenti specifici (test standardizzati validati dalla comunità scientifica) e successivamente a strutturare percorsi di sostegno/ riabilitazione/ psico educazione.

Lo psicoterapeuta si avvale, oltre agli strumenti diagnostici usati dagli psicologi, di competenze specifiche, ovvero tecniche e strumenti fondate su diversi paradigmi psicoterapeutici (approfonditi in seguito nel paragrafo 3).

Il Codice Deontologico Degli Psicologi impone:

  • il segreto professionale per la tutela del cliente ( dal articolo 11 al 17)
  • Nell’esercizio della professione lo psicologo rispetta la dignità, il diritto alla riservatezza, all’autodeterminazione ed all’autonomia di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni; ne rispetta opinioni e credenze, astenendosi dall’imporre il suo sistema di valori; non opera discriminazioni in base a religione, etnia, nazionalità, estrazione sociale, stato socio economico, sesso di appartenenza, orientamento sessuale, disabilità” come sottolineato dall’articolo 4 riguardante il fondamento etico professionale.

Questo garantisce dignità alla professione. Se così non dovesse essere cambia professionista!!!

A questo punto se vuoi iniziare un percorso di psicoterapia hai due strade: il servizio pubblico o il privato.

Per maggiori informazioni sulla differenza tra categorie professionali psicologo/ psicoterapeuta/ psichiatra leggi l’articolo (https://www.sinapsyche.it/psicologo-psichiatra-psicoterapeuta-psicanalista/).

2-Percorso attraverso il Servizio Sanitario Pubblico

Per iniziare un percorso psicologico o psicoterapeutico con il servizio sanitario pubblico devi contattare il tuo medico di base e farti fare una prescrizione medica per accedere ad un primo colloquio con lo psicologo dell’ambulatorio del servizio di salute mentale del tuo quartiere (che spesso è anche psicoterapeuta).  Non è possibile scegliere la tipologia di approccio terapeutico (verrà spiegato in seguito) ma il servizio sanitario pubblico ha come vantaggio principale l’avere un prezzo solitamente modesto.

3-Percorso attraverso psicoterapia privata

Il mondo del privato è un mondo vasto e diversificato. Il costo è maggiore rispetto al pubblico anche se molti professionisti forniscono il primo colloquio gratuitamente.

Esistono diverse tipologie di psicoterapia, in questa sede verranno illustrati solo quelli più popolari (cognitivo comportamentale, sistemica relazionale e psicoanalitica) che si diversificano in base alla durata della terapia, al modello scientifico di riferimento e al metodo.

Ecco una sintetica descrizione per orientarti nella scelta.

  • Approccio Cognitivo Comportamentale

Che cos’è? L’approccio terapeutico cognitivo comportamentale si basa sull’analisi dei pensieri e delle emozioni che portano il soggetto a mettere in atto dei comportamenti che risultano disfunzionali. Il lavoro da parte dello psicoterapeuta sarà quindi, attraverso tecniche specifiche, quello di analizzare insieme al paziente il flusso di pensieri che sostiene la problematica e l’obbiettivo finale sarà il raggiungimento di una maggiore consapevolezza di sé, oltre all’acquisizione di specifiche skills (abilità) per la gestione del comportamento problematico.

Quanto dura? Genericamente si struttura in incontri da 60 minuti a cadenza settimanale. Tuttavia è difficile stabilire il numero di incontri a priori poiché vengono stabiliti in accordo all’interno della relazione terapeuta- paziente, il quale si impegna a raggiungere gli obiettivi prefissati.

La terapia cognitivo comportamentale è considerata di breve durata rispetto agli altri approcci.

Efficace? L’approccio cognitivo comportamentale appartiene alle terapie “giovani” (nascita attorno a gli anni 60) e numerose ricerche hanno riportato risultati efficaci per il trattamento della classe diagnostica dei Disturbi d’Ansia e per il trattamento di fobie specifiche (Hofmann et al., 2017)

  • Approccio Sistemico-Relazionale

Che cos’è? Il paradigma sistemico-relazionale considera la sofferenza del singolo come espressione di dinamiche legate al sistema in cui l’individuo è inserito (coppia, gruppo famigliare). Le sedute possono essere individuali o coinvolgere anche i componenti del sistema relazionale di riferimento dell’individuo.

Quanto dura? Come spiegato in precedenza è difficile definire a priori la durata effettiva del percorso (indicativamente maggiore rispetto all’approccio cognitivo comportamentale).

Efficace? La terapia sistemico-relazionale è indicata soprattutto nei casi in cui ad alimentare o sostenere il disagio sono coinvolti legami relazionali.

  • Psicoterapia psicodinamica

Che cos’è? Questa forma di psicoterapia trova le sua radici nella psicoanalisi Freudiana ovvero nello studio delle dinamiche interne della psiche e dei suoi conflitti (Conscio,  Inconscio e le istanze psichiche definite come Io, Es, Super Io). Ad oggi il modello psicoanalitico si è articolato secondo diversi orientamenti che si distanziano significativamente dalla precedente e si concentrano sulla storia del paziente, sulle relazioni interpersonali, sulle fantasie e sul mondo immaginativo del paziente, lavorando sulle sue capacità introspettive.

Quanto dura?  Questo genere di terapie vengono considerate di media/lunga durata.

4-Cosa mi faranno fare?

Ciò che avviene nel primo colloquio (sia nel pubblico che nel privato) consiste in una prassi di valutazione ed analisi della domanda di terapia attraverso la somministrazione di alcuni test e tramite la raccolta della storia clinica del paziente.

I test che  verranno somministrati dal professionista servono ad indagare quelle che vengono definite “aree di funzionamento”, ovvero aspetti emotivi, cognitivi, e relazionali del soggetto. Di seguito le tre grandi macro categorie di test più utilizzati:

  • Test proiettivi: categoria di test dove non esiste una risposta sbagliata. Vengono forniti degli stimoli ambigui e si cerca di indagare le rappresentazioni mentali legate alla sfera emotiva e relazionale del paziente ( Rorschach, Tematic Apperception Test, Test grafici)
  • Test di valutazione dei tratti di personalità: test utilizzati per indagare diverse aree della personalità e del suo funzionamento  (Minnesota Multiphasic Personality Inventory)
  • Test di valutazione cognitiva: test d’intelligenza o test di logica per analizzare il funzionamento mentale (Wechsler Adult Intelligence Scale IV°)
  • Test specifici per psicopatologia: esistono test specifici per disturbo che vengono utilizzati per valutare la severità della problematica. (Eating Disorders Inventory)

Tutti i test vengono utilizzati come linee guida per rilevare il livello di gravità della problematica riferita dal paziente ed ulteriori argomenti che  verranno affrontati successivamente insieme in terapia. In base ai risultati ottenuti verrà proposto al paziente un percorso di sostegno da parte di uno psicologo clinico oppure di psicoterapia da parte di uno psicoterapeuta, che può decidere di intraprendere oppure no.

5- Dove posso trovarli?

Puoi trovare la lista completa degli psicoterapeuti e degli psicologi della tua regione scrivendo guardando la lista completa sul sito dell’Ordine del tuo Albo Regionale (es: Ordine degli psicologi Regione Toscana) e fissare un primo colloquio conoscitivo.

L’inizio di un percorso psicoterapeutico rappresenta spesso un percorso  impegnativo, ma dà il via a grandi opportunità di cambiamento e crescita personale.

Anonimo

Dott.ssa Giulia Civadda

Bibliografia

  • Codice Deontologico degli Psicologi Italiani in vigore con la Legge 18 febbraio 1989, n. 56
  • Hofmann, S. G., & Otto, M. W. (2017). Cognitive behavioral therapy for social anxiety disorder: Evidence-based and disorder specific treatment techniques. Routledge.

Test citati

Exner Jr, J. E., & Erdberg, P. (2005). The Rorschach: A comprehensive system. John Wiley & Sons Inc.

Tomkins, S. S., & Tomkins, E. J. (1947). The Thematic Apperception Test: The theory and technique of interpretation.

Bandinelli, A. C., & Manes, S. (2016). Il disegno del bambino in difficoltà. Guida all’interpretazione dei test della figura umana, della famiglia, dell’albero e della casa: Guida all’interpretazione dei test della figura umana, della famiglia, dell’albero e della casa. FrancoAngeli.

Butcher, J. N., Graham, J. R., Williams, C. L., & Ben-Porath, Y. S. (1990). Development and use of the MMPI-2 Content Scales. University of Minnesota Press.

Hartman, D. E. (2009). Wechsler Adult Intelligence Scale IV (WAIS IV): return of the gold standard. Applied neuropsychology16(1), 85-87.

Garner, D. M. (1991). Eating disorder inventory-2. Odessa, FL: psychological assessment resources.

Sitografia

Organizzazione mondiale della sanità: https://www.who.int/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *