Beata gioventù! Ma com’è essere giovani?!

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Pensando ai ragazzi ed alle ragazze di oggi può capitare di imbattersi in pregiudizi ed opinioni svalutanti. Partendo dal presupposto che i pre-giudizi sono “solo” considerazioni troppo precoci che non concedono il tempo della conoscenza, Sinapsyche ha voluto costruire un ponte di condivisione di informazioni tra le generazioni. La psicologia, e non solo, ci insegna che fare domande e soprattutto cercare risposte sono lo strumento più prezioso che abbiamo per conoscere il mondo. Il sondaggio Beata gioventù! Ma com’è essere giovani?! si inserisce proprio in questa cornice.

Ci siamo chiestз: cosa davvero preoccupa lз giovani? Lз più grandi che percezione hanno della giovane età?

Da questi interrogativi è nata la voglia di approfondire, tramite un sondaggio, le diverse percezioni che ruotano attorno a questa fascia d’età. L’obiettivo ultimo è quello di poter allargare gli orizzonti e guardare oltre il nostro punto di vista.
Nel mese di aprile, parenti, amicз e conoscenti ci hanno aiutato rispondendo al nostro breve sondaggio. Pur consapevoli della non completezza del campione, in termini sia di numerosità che di rappresentatività, abbiamo provato a confrontare le risposte delle persone più giovani (sotto i 35 anni) con quelle più grandi.

Ci siamo accortз che gran parte dellз intervistatз, indipendentemente dall’età, riconosce in passato maggiori vincoli legati al genere. Oggi, lз giovani si sentono più liberз da questo punto di vista e, anche se il traguardo non è ancora raggiunto, questa ci sembra molto positivo!

Come discusso nel nostro articolo, i progressi della società garantiscono alla gioventù di oggi la possibilità di sognare in grande. D’altra parte, nessunǝ nasce prontǝ per vivere in un mondo che va così veloce. E questo sondaggio ce lo conferma. Gran parte dellз intervistatз più grandi suggerisce alte aspettative sullз giovani. Questз ultimз, a loro volta, ne sentono il peso.

Non sono mancate risposte svalutanti nei confronti dellз giovanз, conferma della necessità di costruire sempre più frequenti punti di incontro tra le generazioni. Abbiamo molti strumenti per allenarci a metterci nei panni dell’altrǝ, dalla lettura di libri alla visione di film a tema, passando per i racconti di nonne e nonni e per l’ascolto attivo nelle scuole, in famiglia, ovunque età diverse si incontrano per costruire il futuro.

Marina Cariello

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